Siamo cresciuti nella menzogna
by My Store Admin
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Caro Lettore,
interrogandoci sul tema dell'ultimo numero dedicato al mondo intangibile delle credenze, delle scaramanzie, dei miracoli e delle nuove fedi, abbiamo fatto un tuffo nel passato. Come al solito ci siamo ritrovati a guardare all'infanzia non come un tempo, ma come un luogo - con la sua geografia, i suoi personaggi, i suoi colori e suoni - dove ritornare per capire meglio la nostra vita da adulti. Perché è lì che si è sviluppato il fiore della nostra personalità, è lì che abbiamo scoperto il mondo, nominandolo a nostro modo, inventando i pezzi che ancora non conoscevamo, illudendoci sui suoi lati misteriosi.
E abbiamo capito, di essere cresciuti nella menzogna. Sì, siamo cresciuti nella menzogna e per fortuna. Lì dove il mondo poteva essere immaginato e creato a nostra volontà al di là della realtà, al di là del visibile. Quanta meraviglia nei racconti dei nostri genitori che rendevano la quotidianità un' avventura straordinaria. Quanto stupore in una bugia bianca che apriva a infinite possibilità, viaggi, scoperte. Una notte tra tante diventava unica se portava l'attesa dell'arrivo del topo dei denti, un pranzo a base di una poltiglia insipida di spinaci si trasformava in una fonte miracolosa di super poteri. E a noi non restava che crederci. Potevamo confrontarci tra di noi quando il dubbio ci assaliva, potevamo consultare qualche enciclopedia, ma ci dovevamo affidare alla sapienza, alla fantasia e alla ignoranza dei nostri genitori, parenti, nonni.
Ci siamo nutriti per anni delle piccole briciole che i grandi lasciavano al loro passaggio, mettendo insieme i pezzi del puzzle del mondo che trovavamo in giro, assemblandolo come pensavamo fosse giusto o come semplicemente piaceva a noi. Le nostre anime si sono nutrite di meraviglia e terrore ( senza sapere ancora che l’una e l’altra, con il tempo, si sarebbero scambiati di posto). come al solito ritrovati a ragionare sulla fantasia E per fortuna. Siamo cresciuti nella menzogna. La nostra educazione quotidiana si è formata su un abbecedario di bugie fantastiche attraverso cui i nostri genitori, ci hanno insegnato a guardare il mondo. E a cui noi, fessi e candidi, abbiamo creduto. Ma cosa succede se ai bambini la verità, la cruda e inconfutabile verità, fosse a loro disposizione in qualsiasi momento, pronta a chiarificare, ad abbagliare ogni infantile curiosità o dubbio? Cosa resta della fantasia, della creatività dei bambini se, attraverso la rete a portata di mano, possono accedere alla risposta di qualsivoglia domanda? È giusto conoscere la verità del mondo senza aver sviluppato il giardino interiore su cui farla srotolare? La fantasia dei bambini, questo strumento che li rende superiori agli adulti, corre il rischio di essere sminuita o addirittura resa inutile davanti all’evidenza delle informazioni. Ma educati, anzi addestrati fin da presto a interrogare il libro della verità,
chi saremo da grandi? Noi del Bestiario ormai lo sappiamo: combattiamo sempre una battaglia già persa in partenza, quella per un mondo a misura umana, a favore di una società che creda nell’essere umano più che nei suoi dispositivi (tecnologici, economici, burocratici), battendoci per un uso compassionevole della tecnologia, combattendone l’ingerenza talvolta violenta nei momenti più delicati della vita, come appunto l’infanzia.
interrogandoci sul tema dell'ultimo numero dedicato al mondo intangibile delle credenze, delle scaramanzie, dei miracoli e delle nuove fedi, abbiamo fatto un tuffo nel passato. Come al solito ci siamo ritrovati a guardare all'infanzia non come un tempo, ma come un luogo - con la sua geografia, i suoi personaggi, i suoi colori e suoni - dove ritornare per capire meglio la nostra vita da adulti. Perché è lì che si è sviluppato il fiore della nostra personalità, è lì che abbiamo scoperto il mondo, nominandolo a nostro modo, inventando i pezzi che ancora non conoscevamo, illudendoci sui suoi lati misteriosi.
E abbiamo capito, di essere cresciuti nella menzogna. Sì, siamo cresciuti nella menzogna e per fortuna. Lì dove il mondo poteva essere immaginato e creato a nostra volontà al di là della realtà, al di là del visibile. Quanta meraviglia nei racconti dei nostri genitori che rendevano la quotidianità un' avventura straordinaria. Quanto stupore in una bugia bianca che apriva a infinite possibilità, viaggi, scoperte. Una notte tra tante diventava unica se portava l'attesa dell'arrivo del topo dei denti, un pranzo a base di una poltiglia insipida di spinaci si trasformava in una fonte miracolosa di super poteri. E a noi non restava che crederci. Potevamo confrontarci tra di noi quando il dubbio ci assaliva, potevamo consultare qualche enciclopedia, ma ci dovevamo affidare alla sapienza, alla fantasia e alla ignoranza dei nostri genitori, parenti, nonni.
Ci siamo nutriti per anni delle piccole briciole che i grandi lasciavano al loro passaggio, mettendo insieme i pezzi del puzzle del mondo che trovavamo in giro, assemblandolo come pensavamo fosse giusto o come semplicemente piaceva a noi. Le nostre anime si sono nutrite di meraviglia e terrore ( senza sapere ancora che l’una e l’altra, con il tempo, si sarebbero scambiati di posto). come al solito ritrovati a ragionare sulla fantasia E per fortuna. Siamo cresciuti nella menzogna. La nostra educazione quotidiana si è formata su un abbecedario di bugie fantastiche attraverso cui i nostri genitori, ci hanno insegnato a guardare il mondo. E a cui noi, fessi e candidi, abbiamo creduto. Ma cosa succede se ai bambini la verità, la cruda e inconfutabile verità, fosse a loro disposizione in qualsiasi momento, pronta a chiarificare, ad abbagliare ogni infantile curiosità o dubbio? Cosa resta della fantasia, della creatività dei bambini se, attraverso la rete a portata di mano, possono accedere alla risposta di qualsivoglia domanda? È giusto conoscere la verità del mondo senza aver sviluppato il giardino interiore su cui farla srotolare? La fantasia dei bambini, questo strumento che li rende superiori agli adulti, corre il rischio di essere sminuita o addirittura resa inutile davanti all’evidenza delle informazioni. Ma educati, anzi addestrati fin da presto a interrogare il libro della verità,
chi saremo da grandi? Noi del Bestiario ormai lo sappiamo: combattiamo sempre una battaglia già persa in partenza, quella per un mondo a misura umana, a favore di una società che creda nell’essere umano più che nei suoi dispositivi (tecnologici, economici, burocratici), battendoci per un uso compassionevole della tecnologia, combattendone l’ingerenza talvolta violenta nei momenti più delicati della vita, come appunto l’infanzia.
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