N#13 - Estate italiana
«L'estate italiana è finita? Non importa, perché ogni tanto ci capita ancora di riconoscerci in quei diciottenni che rispondevano timidamente alle domande di Pasolini, perché ogni estate un bacio ha lo stesso profumo del primo, e tutti abbiamo piazzato amori sotto il sole, e nella sabbia e nel sole siamo rimasti ad aspettare una donna con sulle labbra il sapore di cose perdute. Perché a Roma d’estate anche uno scooter diventa una vespa, e l’anonima utilitaria con la quale scorrazziamo per i litorali deturpati dall’abusivismo edilizio sembra la Lancia Aurelia che guidava Gassmann nel Sorpasso, e ci scopriamo tutti a tratti mattatori come lui, a tratti malinconici come Trintignant, sciagurati e goffi come la famiglia Passaguai di Fabrizi quando andiamo al mare con i parenti. Perché ognuno di noi ha provato la “celeste nostalgia” di un amore mancato, con cui si chiude il film "Sapore di mare". Ognuno ha un suo scoglio come un faraglione di Capri, ognuno ha il suo porto anche sotto un cielo di città, la sua solitary beach in un metro quadro di sabbia, le sue “lunghe spiagge di silicio”, ognuno ha un mare in cui voler annegare e conserva il ricordo di “grandi mattini / dell’albe senza rumore"».